martedì 14 febbraio 2012

A volte bisogna metterci il cuore...

... metaforicamente. Non sto incitando nessuno a strapparsi il pulsante organo dal corpo per metterlo da qualche parte.

Stasera mi son svegliata così, sentimentale. Capita, raramente, ma capita.

Aspettavo che il sole tramontasse, sotto il mio bel piumone, abbracciata al mio cagnolino, e riflettevo su quanto il mondo vada male perchè non c'è amore.
Non parlo di amore carnale fra due persone, e nemmeno dell'amore che si prova per la famiglia o gli amici, no, meditavo sull'amore universale, il famoso "Ama il prossimo tuo come fosse te stesso" (cit. Gesù) senza nè se e nè ma, aggiungo io.
Ama chi è diverso, ama chi è difficile, ama chi non la pensa come te, ama il mondo, nella sua totalità. Se ognuno sapesse amare, semplicemente, la vita, intesa come esistenza di persone, animali, piante, realtà diverse e situazioni probabilmente il mondo non farebbe così schifo.

Io sono una persona che ama, anche se non ho più un cuore che batte. Quell'organo è sopravvalutato. Si ama con l'anima, con lo spirito, non solo con un organo. Io amo il sole, anche se per me è letale, amo la luna, che mi illumina con i suoi raggi, amo la gente, amo anche chi mi odia, io, semplicemente, AMO.
E se ci riesco io può riuscirci chiunque, no?

Non so perchè sto scrivendo questo pistolotto pseudofilosofico, forse perchè sono stata svegliata da una telefonata di Vincent.
Vincent è il mio sire, il famoso ex.
Mi ha detto "Ciao piccola, lo sai che ti amo? Fra una settimana sono da te, voglio presentarti la mia nuova compagna".

Ok, lì per lì il mio unico pensiero è stato un grosso "Ma vaffanculo stronzo", anche se le mie parole sono state "Oh si che bell'idea. Così anch'io potrò presentarti il mio nuovo amore", che, ovviamente, non esiste, ma sapete com'è, quando una si sente annegare cerca appigli ovunque.
Mi sono soffermata a pensare perchè quell'annuncio mi ha fatto così male. Ci siamo lasciati perchè era giusto così ed entrambi abbiamo avuto altri compagni, ma non l'ho mai presa così male.
Sarà che era San Valentino, sarà che è un periodo di confusione, ma mi sono sentita un po' persa quando me l'ha detto, e così ho inoziato a meditare sull'amore e da lì tutto il resto.

Sono uscita, mi sono buttata nel caos della città, perdendomi fra volti e corpi, cercando nello sguardo degli estranei una soluzione che non è arrivata: chi cavolo presento io a Vincent fra una settimana?

Certo, potrei dire la verità, o dire che ci siamo già lasciati, ma il punto è che non posso reggere a vederlo con un'altra da sola. Noi ci siamo sempre trovati altre persone in contemporanea, non sono mai stata single mentre lui era accoppiato, non è una cosa che riesco a gestire (386 anni buttati alle ortiche, lo so).

Tornata a casa ho fatto quello che qualsiasi donna assennata fa: ho aperto facebook, la versione moderna dell'agendina, cercando qualcuno che potesse fungere da fidanzato provvisorio.
L'ho trovato è, ma poi mi sono sentita squallida.

Mentire è inutile, fingere è triste e la realtà va accettata.

Sarò splendida.
Sarò brillante.
Sarò luminosa.
Ma, quando fra una settimana lui verrà, io sarò da sola e non nasconderò nessuna emozione.
Sono più di una maschera di ghiaccio messa su per l'occasione e non intendo dimenticarmelo.

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